RAFFAELLA MENCHETTI
Residenza dall'8 al 17 maggio; dal 28 ottobre al 4 novembre 2024
C32 performing art work space - Forte Marghera, Mestre Venezia
Cat-Care-Calling
SINOSSI
“Cat Calling” significa letteralmente “chiamare i gatti”, un suono che veniva usato nel XVIII secolo nei teatri per criticare gli attori sgraditi. Oggi la parola “Cat Calling” comprende tutte le manifestazioni verbali o gestuali (fischi, complimenti volgari, osservazioni non richieste, insulti sessisti, commenti ad alta voce, colpi di clacson, battute scortesi, complimenti indesiderati) rivolte da persona a persona per strada o in luoghi pubblici.
Cat-Care-Calling è una performance di danza che inizia con la selezione di un vocabolario di gesti, e che assume la sua forma in una serie di pratiche ispirate all'archivio video creato e selezionato da Menchetti. Con la collaborazione di Giselda Ranieri, coreografa e danzatrice, queste pratiche prendono vita: il concetto di embodiment di Ranieri estrae e si appropria, a volte in modo drammatico e a volte ironico, dei gesti e delle voci delle vittime e degli autori di cat calling. La pratica coreografica mimetica solleva questioni di partecipazione e responsabilità, mentre il corpo di Giselda Ranieri diventa un archivio vivente di gesti “incarnati”, che vengono elaborati utilizzando tecniche di montaggio video dal vivo: il freezing, il loop, il rallenty, il close up, fino a trasformare il corpo e l'azione in nome di un'uguaglianza di genere che rifiuta ogni forma di discriminazione, reale o presunta.
La residenza si è sviluppata in più fasi, partendo dalla realizzazione di una serie di interviste per raccogliere le esperienze di vari artisti e danzatori che hanno avuto esperienza di cat calling. Dalle interviste sono state individuate delle parole e delle azioni chiave che sono spesso comuni a molti, come l’essere inseguiti, o ricevere fischi e commenti, principalmente in spazi pubblici. I gesti che emergevano dal corpo degli intervistati, come fare la linguaccia, sussurrare all’orecchio, mani sulle zone intime, sguardi verso l’alto e il basso, etc., sono stati tracciati da Ranieri identificando il cosiddetto “Vocabolario Cat Care Calling”, ispirato dal “Dizionario dei Gesti” di Bruno Munari.
Sezione “Mitologia del Futuro”: Dall'immagine stereotipata della silhouette del corpo femminile che apparentemente realizza uno spogliarello, il corpo/ombra si trasforma, il vocabolario di gesti assume le sembianze di una strega. La trasformazione avviene attraverso l'unione di elementi dal mondo animale, vegetale e umano, fino a creare un nuovo corpo. Con l’uso delle ombre è nata una pratica che si ispira all’idea futuristica di Eco Femminismo dove l’unione di persone con animali e piante crea un nuovo corpo mostruoso.
Sezione “Riappropriazione”: Trasformare i gesti di violenza in gesti di cura. Cos'è un gesto di cura? La cura per me avviene quando la violenza viene superata e trasformata. Come trasformare l’energia della violenza in un atto di autodeterminazione? Come trasformare l'energia della violenza in forza creatrice?
BIOGRAFIA
Raffaella Menchetti: artista multidisciplinare, performer, artista visiva e regista, il cui lavoro e ricerca artistici si sviluppano attraverso i media del teatro, della danza, della performance e delle arti visive. Si è esibita e ha esposto in festival, musei e gallerie come l’ex studio Piero Manzoni di Milano, il Museo d’Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid per la presentazione del Master in Performing Practice and Visual Culture (MPECV), la galleria Mom di Budapest, Altofest International Live Arts Fest di Napoli, il MAC Museum of Contemporary Arts Conde Duque di Madrid, la Nanhay Gallery di Taiwan, tra gli altri.
La sua ricerca si concentra sul tema dell’identità, della manipolazione e degli studi di genere in relazione ai linguaggi tecnologici. Ha realizzato spettacoli, performance, video installazioni e laboratori combinando video, danza e scrittura.
Attualmente sta lavorando come artista freelance, ed è tutor allo IUAV di Venezia mentre si sta laureando in Teatro e Coreografia.
“Cat Calling” significa letteralmente “chiamare i gatti”, un suono che veniva usato nel XVIII secolo nei teatri per criticare gli attori sgraditi. Oggi la parola “Cat Calling” comprende tutte le manifestazioni verbali o gestuali (fischi, complimenti volgari, osservazioni non richieste, insulti sessisti, commenti ad alta voce, colpi di clacson, battute scortesi, complimenti indesiderati) rivolte da persona a persona per strada o in luoghi pubblici.
Cat-Care-Calling è una performance di danza che inizia con la selezione di un vocabolario di gesti, e che assume la sua forma in una serie di pratiche ispirate all'archivio video creato e selezionato da Menchetti. Con la collaborazione di Giselda Ranieri, coreografa e danzatrice, queste pratiche prendono vita: il concetto di embodiment di Ranieri estrae e si appropria, a volte in modo drammatico e a volte ironico, dei gesti e delle voci delle vittime e degli autori di cat calling. La pratica coreografica mimetica solleva questioni di partecipazione e responsabilità, mentre il corpo di Giselda Ranieri diventa un archivio vivente di gesti “incarnati”, che vengono elaborati utilizzando tecniche di montaggio video dal vivo: il freezing, il loop, il rallenty, il close up, fino a trasformare il corpo e l'azione in nome di un'uguaglianza di genere che rifiuta ogni forma di discriminazione, reale o presunta.
La residenza si è sviluppata in più fasi, partendo dalla realizzazione di una serie di interviste per raccogliere le esperienze di vari artisti e danzatori che hanno avuto esperienza di cat calling. Dalle interviste sono state individuate delle parole e delle azioni chiave che sono spesso comuni a molti, come l’essere inseguiti, o ricevere fischi e commenti, principalmente in spazi pubblici. I gesti che emergevano dal corpo degli intervistati, come fare la linguaccia, sussurrare all’orecchio, mani sulle zone intime, sguardi verso l’alto e il basso, etc., sono stati tracciati da Ranieri identificando il cosiddetto “Vocabolario Cat Care Calling”, ispirato dal “Dizionario dei Gesti” di Bruno Munari.
Sezione “Mitologia del Futuro”: Dall'immagine stereotipata della silhouette del corpo femminile che apparentemente realizza uno spogliarello, il corpo/ombra si trasforma, il vocabolario di gesti assume le sembianze di una strega. La trasformazione avviene attraverso l'unione di elementi dal mondo animale, vegetale e umano, fino a creare un nuovo corpo. Con l’uso delle ombre è nata una pratica che si ispira all’idea futuristica di Eco Femminismo dove l’unione di persone con animali e piante crea un nuovo corpo mostruoso.
Sezione “Riappropriazione”: Trasformare i gesti di violenza in gesti di cura. Cos'è un gesto di cura? La cura per me avviene quando la violenza viene superata e trasformata. Come trasformare l’energia della violenza in un atto di autodeterminazione? Come trasformare l'energia della violenza in forza creatrice?
BIOGRAFIA
Raffaella Menchetti: artista multidisciplinare, performer, artista visiva e regista, il cui lavoro e ricerca artistici si sviluppano attraverso i media del teatro, della danza, della performance e delle arti visive. Si è esibita e ha esposto in festival, musei e gallerie come l’ex studio Piero Manzoni di Milano, il Museo d’Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid per la presentazione del Master in Performing Practice and Visual Culture (MPECV), la galleria Mom di Budapest, Altofest International Live Arts Fest di Napoli, il MAC Museum of Contemporary Arts Conde Duque di Madrid, la Nanhay Gallery di Taiwan, tra gli altri.
La sua ricerca si concentra sul tema dell’identità, della manipolazione e degli studi di genere in relazione ai linguaggi tecnologici. Ha realizzato spettacoli, performance, video installazioni e laboratori combinando video, danza e scrittura.
Attualmente sta lavorando come artista freelance, ed è tutor allo IUAV di Venezia mentre si sta laureando in Teatro e Coreografia.