MALMADUR
Residenza dal 20 al 22 ottobre 2024
C32 performing art work space - Forte Marghera, Mestre Venezia
La più grande tragedia dell'umanità
CREDITI
Drammaturgia Jacopo Giacomoni Regia Jacopo Giacomoni e Gaia Bautista Performer Jacopo Giacomoni e Yoko Yamada Organizzazione Marco Tonino Comunicazione David Angeli Assistenza Chiara Uliana Costumi in collaborazione con Angie Power Produzione Malmadur e Evoè!Teatro Partner Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento Con il contributo di Fondazione CARITRO |
Testo finalista di NdN-Network drammaturgia Nuova 2020.
Progetto selezionato nel 2022 dal bando Piattaforma per la circuitazione dello spettacolo professionale in Trentino-Alto Adige, promosso da TSB, CSCSC e CTT.
SINOSSI
Un spettacolo che permette al pubblico di eleggere la più grande tragedia dell'umanità.
Si parte dalla perdita di un cellulare e si arriva a un amore tradito, alla nascita di Facebook, a un bambino caduto in un pozzo, all’estinzione degli elefanti, a un'epidemia, a un genocidio, a un paragone tra una strage vicina e una lontana, tra una recente e una passata.
Uno spettacolo che spettacolarizza la spettacolarizzazione della sofferenza e si chiede: come possiamo, ora, rappresentare una tragedia su un palcoscenico?
Debord diceva che lo spettacolo «è il momento storico che ci contiene». Fuori dal teatro «lo spettacolo costituisce il modello presente della vita socialmente dominante». Come possiamo insieme, dentro un teatro, guardarci da fuori? Osservare i meccanismi che ci fanno implicitamente scegliere ogni giorno a quale dolore dedicare la nostra indignazione?
Il dispositivo ruota intorno a due temi: la spettacolarizzazione mediatica del dolore e la rappresentabilità del tragico. Come cambia la mia percezione del dolore a seconda dei mezzi espressivi usati per rappresentarlo? Quale tragedia rappresenta il muro contro cui far schiantare questo gioco perverso?
BIOGRAFIA
Malmadur nasce nel 2013 con lo spettacolo LEAR/Del conflitto generazionale, vincitore del Premio OFF 2013 del Teatro Stabile del Veneto.
Malmadur in friulano, trentino e veneziano antico significa “acerbo, immaturo”, a sottolineare l’approccio di continua ricerca, risultato della contaminazione tra i diversi campi di formazione dei sette membri della compagnia.
La compagnia crede in un teatro fondato su un lavoro lento, multidisciplinare e collettivo, che cerca il rapporto diretto col pubblico, l'ironia e al contempo la messa in crisi delle certezze dello spettatore.
Nel suo percorso artistico la compagnia ha sviluppato drammaturgie fluide e indeterminate, imperniate sulla partecipazione reale del pubblico e sulla decostruzione del rapporto tra attore e testo. Il linguaggio della compagnia guarda al teatro contemporaneo europeo, costruendo dispositivi scenici non convenzionali per ripensare insieme il presente.
Progetto selezionato nel 2022 dal bando Piattaforma per la circuitazione dello spettacolo professionale in Trentino-Alto Adige, promosso da TSB, CSCSC e CTT.
SINOSSI
Un spettacolo che permette al pubblico di eleggere la più grande tragedia dell'umanità.
Si parte dalla perdita di un cellulare e si arriva a un amore tradito, alla nascita di Facebook, a un bambino caduto in un pozzo, all’estinzione degli elefanti, a un'epidemia, a un genocidio, a un paragone tra una strage vicina e una lontana, tra una recente e una passata.
Uno spettacolo che spettacolarizza la spettacolarizzazione della sofferenza e si chiede: come possiamo, ora, rappresentare una tragedia su un palcoscenico?
Debord diceva che lo spettacolo «è il momento storico che ci contiene». Fuori dal teatro «lo spettacolo costituisce il modello presente della vita socialmente dominante». Come possiamo insieme, dentro un teatro, guardarci da fuori? Osservare i meccanismi che ci fanno implicitamente scegliere ogni giorno a quale dolore dedicare la nostra indignazione?
Il dispositivo ruota intorno a due temi: la spettacolarizzazione mediatica del dolore e la rappresentabilità del tragico. Come cambia la mia percezione del dolore a seconda dei mezzi espressivi usati per rappresentarlo? Quale tragedia rappresenta il muro contro cui far schiantare questo gioco perverso?
BIOGRAFIA
Malmadur nasce nel 2013 con lo spettacolo LEAR/Del conflitto generazionale, vincitore del Premio OFF 2013 del Teatro Stabile del Veneto.
Malmadur in friulano, trentino e veneziano antico significa “acerbo, immaturo”, a sottolineare l’approccio di continua ricerca, risultato della contaminazione tra i diversi campi di formazione dei sette membri della compagnia.
La compagnia crede in un teatro fondato su un lavoro lento, multidisciplinare e collettivo, che cerca il rapporto diretto col pubblico, l'ironia e al contempo la messa in crisi delle certezze dello spettatore.
Nel suo percorso artistico la compagnia ha sviluppato drammaturgie fluide e indeterminate, imperniate sulla partecipazione reale del pubblico e sulla decostruzione del rapporto tra attore e testo. Il linguaggio della compagnia guarda al teatro contemporaneo europeo, costruendo dispositivi scenici non convenzionali per ripensare insieme il presente.
Foto di Elisa Vettori